Tax the rich, un manifesto di 134 economisti italiani per un fisco più equo

Aumentare l’equità del sistema fiscale italiano, garantire maggiore sostenibilità alle finanze pubbliche, reperire le risorse necessarie per stimolare una crescita sostenibile ed inclusiva, supportare politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, finanziare investimenti nella transizione ecologica giusta, nei beni pubblici essenziali come sanità ed istruzione e nel contrasto all’ampliamento dell’area della vulnerabilità ed esclusione sociale.

Sono questi gli obiettivi principali del Manifesto a supporto di un’agenda Tax The Rich per l’Italia, sottoscritto da 134 economisti italiani provenienti da 50 università italiane e straniere, presentato e discusso al Senato in una tavola rotonda coordinata da Oxfam e Patriotic Millionaires, con la partecipazione dei rappresentanti di tutti gli schieramenti politici. Tra i firmatari anche Alessandro Santoro e Andrea Roventini.

“L’adesione di un numero così significativo di economisti italiani all’agenda Tax The Rich dà autorevolezza e ulteriore vigore alle nostre istanze di una maggiore giustizia fiscale.– ha dichiarato Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam – Con questo Manifesto ci auguriamo di avere l’ascolto della classe politica che non può più ignorare la necessità di rafforzare l’equità del nostro sistema fiscale, né rinunciare a recuperare risorse cruciali per abbattere le liste d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche, stabilizzare il personale precario nelle scuole, finanziare misure di supporto a cittadini in condizioni di fragilità e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici”

Tra i tasselli dell’agenda – su cui gli economisti chiedono ai decisori politici di impegnarsi nel breve periodo – figurano:

l’introduzione di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni da applicarsi allo 0,1% più ricco dei cittadini italiani, titolari di patrimoni netti superiori a 5,4 milioni di euro, in linea con l’Iniziativa dei Cittadini Europei su cui è in corso la raccolta di firme coordinata da Oxfam Italia attraverso la campagna LaGrandeRicchezza;

l’aumento del prelievo sulle grandi successioni e donazioni per ridurre il regime di sostanziale favore sulle risorse ereditate o ricevute in dono, che hanno scarse giustificazioni di merito contribuiscono a divaricare le opportunità e riducono il dinamismo dell’economia;

l’introduzione di ulteriori scaglioni ed aliquote marginali IRPEF per redditi più elevati.

Nel medio periodo si chiede invece di prevedere:

l’ampliamento della base imponibile dell’imposta sui redditi delle persone fisiche a tutti i redditi da lavoro e ai redditi da capitale finanziario, con la conseguente abolizione dei regimi sostitutivi. L’intervento prefigurerebbe il passaggio a una tassazione personale onnicomprensiva, e assicurerebbe, visto l’elevato grado di concentrazione dei redditi finanziari, una maggiore equità distributiva;

la revisione del prelievo sui redditi e sui patrimoni immobiliari per aumentarne l’equità verticale e orizzontale. Precondizione necessaria per una simile revisione è l’aggiornamento del catasto. Oggi il valore di mercato degli immobili è, nella media nazionale, di circa 3 volte superiore al valore catastale, con un rapporto più alto in aree ricche del paese e per immobili dal valore di mercato più elevato.

“Recenti studi empirici, tra cui il nostro sull’Italia, hanno mostrato come in molti Paesi il sistema fiscale sia nel suo complesso regressivo, con i contribuenti più ricchi che beneficiano di aliquote effettive del prelievo, minori rispetto al resto della popolazione con redditi meno elevati. – hanno dichiarato Demetrio Guzzardi, Elisa Palagi ed Andrea Roventini, economisti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e principali estensori del Manifesto – Le misure proposte nel Manifesto ambiscono a porre rimedio a questa palese ingiustizia, assicurando un maggiore prelievo a carico dei membri più facoltosi della nostra società, come lo 0,1% più ricco della popolazione e favorendo una distribuzione più equa degli oneri fiscali in linea con il principio di progressività esplicitamente richiamato nella nostra Costituzione”.

  • habsb |

    In Italia vi sono 42 milioni di contribuenti, quindi lo 0.1% rappresenta 42mila persone.
    Anche alleggerendole in media di 10mila€ ciascuno, si otterrebbero 420 milioni ossia solamente un quarto del costo annuale di 1.6 miliardi del parlamento italiano.
    Almeno finché non trovano il modo di andare a vivere in Svizzera, Belgio, Portogallo, Olanda, Ungheria, etc

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