Con il coronavirus Bezos (Amazon) guadagna altri 25 miliardi, più del Pil dell’Honduras

Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, può permettersi tutto. Ma proprio tutto. Anche di guadagnare cifre a nove zeri mentre l’ondata del coronavirus dilaga nel mondo, e negli Stati Uniti 26,4 milioni di americani chiedono il sussidio di disoccupazione a causa del blocco dell’economia.  Tra il 1° gennaio e il 15 aprile 2020, la ricchezza del Ceo di Amazon è aumentata di circa 25 miliardi di dollari, una montagna di soldi più alta del Prodotto interno lordo dell’Honduras, il paese del Centro America che ha registrato nel 2018 un Pil di “appena” 23,9 miliardi di dollari. Con la ricchezza accumulata in soli tre mesi e mezzo, Bezos potrebbe distribuire 2.873 dollari a testa a ognuno degli 8,7 milioni di abitanti della piccola repubblica latinoamericana. Dal 15 al 25 aprile, altri 6 miliardi di dollari di maggiore capitalizzazione in Borsa di Amazon hanno aggiunto complessivamente altri 31 miliardi di dollari al patrimonio di Bezos, che oggi – secondo il Bloomberg Billionaires Index – può vantare una ricchezza di 146 miliardi di dollari. Soggetta, come sempre, ai capricci positivi e negativi delle Borse.

I miliardari sempre più ricchi

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Il fondatore di Amazon è soltanto uno dei tanti miliardari americani che, dopo un iniziale calo, hanno visto aumentare in queste settimane il proprio patrimonio personale. Tra il 18 marzo e il 10 aprile la ricchezza combinata dei miliardari americani è aumentata di 282 miliardi di dollari, quasi il 10% in più in poche settimane.

E non è l’unico dato che colpisce. Tra il 1 ° gennaio e il 10 aprile, 34 dei 170 miliardari più ricchi degli Stati Uniti hanno visto aumentare la loro ricchezza di decine di milioni di dollari. Per 8 di loro il patrimonio netto è cresciuto di oltre 1 miliardo. Sono Jeff Bezos (Amazon), MacKenzie Bezos (ex moglie di Jeff e azionista di Amazon), Eric Yuan (Zoom), Steve Ballmer (Microsoft), John Albert Sobrato (immobiliare della Silicon Valley), Elon Musk (Tesla e SpaceX), Joshua Harris (Apollo Global Management) e Rocco Commisso (proprietario di Mediacom e della squadra di calcio della Fiorentina).

I dati sono stati messi in fila dall’Institute for policy studies di Washington, un think tank che da più di 20 anni si occupa delle diseguaglianze negli Stati Uniti. Il report, dal titolo “Billionaire Bonanza 2020” fa il punto sulle ricchezze dei miliardari Usa ai tempi del Covid-19.

Una ricchezza da 3 trilioni di dollari

Nel 1990, 66 miliardari statunitensi detenevano una ricchezza totale di 118,8 miliardi di dollari (pari a 239,56 miliardi del 2020). Oggi negli Stati Uniti ci sono 614 miliardari con una ricchezza totale di 2.947 miliardi di dollari. Tra il 1990 e il 2020, i miliardari statunitensi hanno visto aumentare il proprio patrimonio netto del 1.130%. Nel frattempo, il patrimonio netto medio delle famiglie statunitensi tra il 1989 e il 2016 è cresciuto solo del 5,37%. La ricchezza di miliardari è cresciuta 210 volte più velocemente della ricchezza mediana negli Usa, sottolinea il rapporto.

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Se si restringe l’analisi al periodo 2010-2020 si scopre che la ricchezza dei miliardari americani è quasi raddoppiata, aumentando dell’80,6%, mentre la ricchezza mediana delle famiglie statunitensi è aumentata solo del 15,1% tra il 2010 e il 2016 (ultimo dato disponibile).

I magnifici tre

Tre miliardari statunitensi – Jeff Bezos, Bill Gates e Warren Buffett – continuano a possedere la stessa ricchezza della metà inferiore di tutte le famiglie statunitensi messe insieme. I 400 più ricchi nella lista Forbes 400 concentrano la ricchezza del 64% degli Stati Uniti. E dall’inaugurazione della presidenza di Donald Trump, nel gennaio 2017, la ricchezza dei miliardari americani è aumentata del 10,6%.

Secondo la classifica di Forbes, nel 2017 il totale del patrimonio dei 565 miliardari americani era di 2,755 miliardi di dollari. Ma nel 2019 i 614 miliardari americani possedevano una ricchezza totale di 2.947 miliardi di dollari.

Gli esperti dell’Institute for policy studies hanno calcolato la variazione della ricchezza dei dal 1° gennaio ai 10 aprile 2020. In questo periodo il numero dei miliardari è aumentato a 629 e la loro ricchezza è cresciuta di 282 miliardi, pari al 9,5% in soli 23 giorni. Il patrimonio netto totale di tutti i miliardari Usa è così salito a 3.229 miliardi di dollari.

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Tra il 1980 e il 2018, le tasse pagate dai miliardari americani, in  percentuale della loro ricchezza, sono diminuite del 79%. Nello stesso periodo, le quote di ricchezza nazionale concentrate tra i miliardari sono cresciute notevolmente. Tra il 2006 e il 2018, quasi il 7% dell’aumento reale della ricchezza americana è andato alle 400 famiglie più facoltose del paese. Questo ha aumentato la diseguaglianza negli Usa.

Chi ha guadagnato di più

Ecco i miliardari americani che hanno visto crescere la loro ricchezza di almeno un miliardo di dollari nei tempi del coronavirus in base alla classifica del Bloomberg Billionaires Index del 10 aprile 2020.

  1. Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon: +10 miliardi di dollari (+25 miliardi al 15 aprile 2020)

Il crollo del mercato azionario ha fatto scendere inizialmente il patrimonio netto di Bezos fino a 105 miliardi di dollari durante il “giovedì nero” del 12 marzo, il punto più basso della borsa. Da allora però la ricchezza di Bezos ha continuato a crescere. La chiusura di centinaia di migliaia di piccole imprese sta offrendo ad Amazon l’opportunità di aumentare la propria quota di mercato, di rafforzare la sua posizione nelle catene di approvvigionamento e di ottenere un maggiore potere nella determinazione dei prezzi ai consumatori.

  1. Elon Musk, Ceo di Tesla e fondatore e Ceo di SpaceX: +5 miliardi di dollari

Dopo aver inizialmente liquidato la pandemia come “stupida”, ora Musk sta prendendo la crisi molto più seriamente. SpaceX sta collaborando con Medtronic, un’azienda produttrice di dispositivi medici, per contribuire ad aumentare la capacità dell’azienda di produrre ventilatori, mentre gli ingegneri di Tesla stanno creando prototipi da parti di auto usate. La ricchezza di Musk si è ripresa da metà marzo. Dopo aver perso 3,1 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno è riuscito a riguadagnare 8,1 miliardi in meno di un mese.

  1. MacKenzie Bezos, filantropa: +3,5 miliardi di dollari (+8,6 miliardi al 15 aprile 2020)

MacKenzie Bezos possiede una quota del 4% di Amazon, trasferita dall’ex marito Jeff Bezos.  Nel 2019, prima del divorzio e del trasferimento delle azioni, ha firmato il Giving Pledge, promettendo di cedere la maggior parte della sua ricchezza.

  1. Eric Yuan, fondatore e Ceo di Zoom: +2,58 miliardi di dollari

La pandemia di Covid-19 ha fatto di Yuan uno dei pochi miliardari il cui patrimonio netto è aumentato quando i mercati sono crollati alla fine di febbraio. Il distanziamento sociale ha aumentato la domanda di videoconferenze e conseguentemente l’utilizzo della sua app Zoom.

  1. Steve Ballmer, proprietario dei Los Angeles Clippers ed ex Ceo di Microsoft: +2,2 miliardi di dollari

Ballmer, che non ha più una posizione operativa in Microsoft, rimane un azionista significativo della società. Microsoft ha due piattaforme di videoconferenza online, Skype e Teams. L’attività quotidiana di Skype è aumentata del 70%, un guadagno modesto rispetto all’impennata del 1.000% a marzo di Teams. Ballmer si è impegnato a donare più di 25 milioni di dollari – lo 0,04% della sua ricchezza – per combattere il coronavirus.

  1. John Albert Sobrato, magnate immobiliare della Silicon Valley: +2,07 miliardi di dollari

Sobrato è il presidente emerito della Sobrato Organization, il cui portafoglio comprende gli uffici della Silicon Valley di Amazon, Google, Facebook, Netflix e Apple. Non è chiaro come Sobrato sia riuscito a far crescere la sua fortuna durante la pandemia, ma i giganti della tecnologia che la sua compagnia ospita stanno ottenendo ottime performance in questo periodo di distanziamento sociale.

  1. Joshua Harris, cofondatore di Apollo Global Management e proprietario di squadre sportive: +1,72 miliardi di dollari

I legami finanziari di Harris con Jared Kushner lo pongono in una posizione di vantaggio per influenzare le misure economiche dell’amministrazione Trump per il Covid-19. Apollo, una delle principali società di private equity, ha contribuito a garantire che i fondi di salvataggio per il coronavirus decisi da Trump fornissero liquidità alle imprese. I soldi non sono andati direttamente alle sue società di private equity, ma hanno sostenuto anche le imprese che sono nel portafoglio dei fondi.

  1. Rocco Commisso, fondatore e Ceo di Mediacom Communications e proprietario della Fiorentina: +1,09 miliardi di dollari

Il crollo del mercato azionario ha causato a Commisso una perdita netta di 800 milioni di dollari, ma il suo patrimonio netto ha recuperato nel periodo in cui Mediacom, lo scorso 23 marzo, si è assicurata un accordo di finanziamento che ha abbassato i pagamenti degli interessi ed esteso le scadenze della stragrande maggioranza del debito della società. Commisso, immigrato negli Stati Uniti dall’Italia all’età di 12 anni, ha diretto la maggior parte delle sue donazioni contro il Covid-19 verso gli ospedali italiani.

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Ed ecco gli altri miliardari che hanno guadagnato meno di 1 miliardo di dollari.

Stan Druckenmiller (+780 milioni di dollari): Druckenmiller ha trascorso 30 anni come gestore di hedge fund prima di chiudere Duquesne Capital Management nel 2010. Fino al 2000, ha lavorato con il miliardario George Soros.

Leon Black (+710 milioni): il presidente e Ceo di Apollo Global Management possiede circa il 23% dell’azienda che ha fondato con Joshua Harris e Marc Rowan.

David Tepper (+700 milioni): il gestore degli hedge fund Tepper ha fondato Appaloosa Management nel 1993 e ora gestisce 13 miliardi di dollari. Possiede anche la squadra di calcio Carolina Phanters.

Charles Butt (+680 milioni): Butt lavora nell’azienda di famiglia che gestisce la catena di alimentari del Texas H-E-B, fondata dalla nonna, che ha 316 sedi in Texas e altre 52 in Messico.

Jensen Huang (+610 milioni): nato a Taiwan e cresciuto in Thailandia e, successivamente, negli Stati Uniti, Huang è cofondatore nel 1993 della  Nvidia, la società produttore di schede grafiche per computer.

Steve Cohen (+610 milioni): Cohen attualmente guida l’hedge fund da 16 miliardi di dollari Point 72 Asset Management. Il suo vecchio hedge fund, SAC Capital, è stato costretto a chiudere dopo che è stato accusato di insider trading.

Ted Lerner (+490 milioni): da quando ha preso in prestito 250 dollari da sua moglie per avviare una società immobiliare nel 1952, Lerner ha trasformato la Lerner Enterprises in «uno dei maggiori proprietari di real estate nella zona di Washington», secondo Forbes.

Dan Gilbert (+480 milioni): Gilbert ha cofondato la società di mutui online Quicken Loans nel 1985. È finito al centro delle polemiche per raccolto enormi agevolazioni fiscali per lo sviluppo immobiliare nel centro di Detroit.

Tamara Hughes Gustavson (+450 milioni): la sua quota dell’11% nella società Public Storage la rende il maggiore azionista della compagnia cofondata da suo padre.

Chase Coleman (+420 milioni): Coleman è il fondatore della società di investimento Tiger Global Management, che gestisce asset per 30 miliardi di dollari.

Reed Hastings (+420 milioni): Hastings, cofondatore e Ceo di Netflix, possiede l’1,3% della società, che ha visto un sensibile aumento del valore delle azioni.

Stan Kroenke (+400 milioni): il magnate Kroenke possiede 30 milioni di piedi quadrati di proprietà immobiliari, i Los Angeles Rams, Denver Nuggets, Colorado Avalanche, Colorado Rapids e la squadra di calcio britannica dell’Arsenal. È sposato con l’ereditiera di Walmart, la miliardaria Ann Walton-Kroenke.

Bert Beveridge (+380 milioni): il fondatore della Tito’s Vodka ha visto un balzo del 39% nel numero di bottiglie vendute dal 2017 al 2018. Nel 2020 si aspetta un altro boom di vendite.

Alice Walton (+300 milioni): curatrice d’arte, unica figlia del fondatore di Walmart, Sam Walton non lavora per Walmart.

Red Emmerson (+260 milioni): con quasi 2 milioni di acri a suo nome, Emmerson è considerato il terzo proprietario terriero del paese. La sua società di produzione di legname, Sierra Pacific Industries, è la più grande della nazione con 14 segherie in California e Washington.

Henry Laufer (+220 milioni): ex professore di matematica alla Stony Brook University, Laufer è entrato a far parte dell’hedge fund Renaissance Technologies come capo scienziato e vice presidente per la ricerca nel 1992 e detiene ancora una partecipazione nella società.

Li Ge (+190 milioni): Ge, che ha conseguito un dottorato in chimica organica presso la Columbia University, ha cofondato la società farmaceutica Wuxi PharmaTech nel 2000.

Ann Walton Kroenke (+120 milioni): figlia di Bud Walton, che aiutò suo fratello Sam a fondare Walmart.

Larry Ellison (+100 milioni): cofondatore di Oracle, Ellison ha lasciato il suo ruolo di Ceo nel 2014 ma è ancora presidente.

Jim Simons (+100 milioni): fondatore dell’hedge fund Renaissance Technologies, ha presieduto il dipartimento di matematica della Stony Brook University.

Bob Kraft (+40 milioni): Kraft possiede i New England Patriots e ha inviato in Cina il jet della squadra per portare mascherine contro il coronavirus in Massachusetts. Kraft possiede anche il club MLS della New England Revolution e ha una partecipazione nell’Ultimate Fighting Championship.

David Siegel (+30 milioni): Siegel ha cofondato l’hedge fund Two Sigma Investments. Ha conseguito un dottorato in informatica presso il Massachusetts Institute of Technology.

John Overdeck (+30 milioni): Overdeck, l’altro cofondatore dell’hedge fund Two Sigma Investimenti, ha vinto una medaglia d’argento alle Olimpiadi matematiche internazionali all’età di 16 anni.

Marc Rowan (+20 milioni): è il terzo membro dei cofondatori di Apollo Global Management

Christy Walton (+20 milioni): ha ereditato la sua fortuna quando suo marito John Walton è morto nel 2005. Ora possiede un fondo di investimento.

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