I miliardari americani sono diventati più ricchi di 1,8 trilioni di dollari durante la pandemia. La loro ricchezza collettiva è salita alle stelle di quasi i due terzi (+62%) da poco meno di 3 trilioni di dollari all’inizio della crisi Del Covid-19, il 18 marzo 2020, a 4,8 trilioni di dollari il 17 agosto di quest’anno. Il calcolo è stato fatto da un rapporto dell’Americans for Tax Fairness (Atf) e dell’Institute for Policy Studies Program on Inequality (Ips). Le diseguaglianze continuano a crescere negli Stati Uniti e non solo.
Il presidente americano Joe Biden e i Democratici al Congresso stanno cercando di rimediare avanzando un pacchetto di budget da 3,5 trilioni di dollari, che è stato già approvato dal Senato . Se diventerà legge aiuterà le comunità e le famiglie rendendo più accessibili l’assistenza sanitaria, l’assistenza agli anziani, l’assistenza all’infanzia, l’alloggio e l’istruzione, investendo in energia pulita, ampliando il credito d’imposta per bambini e fornendo 12 settimane retribuite di congedo sanitario. Sarà coperto facendo pagare ai più ricchi e non aumenterà le tasse a chiunque guadagni meno di 400.000 dollari all’anno.
Non solo è cresciuta la ricchezza dei miliardari, ma anche il loro numero: a marzo dello scorso anno c’erano 614 americani con conti bancari a 10 cifre; questo agosto, ce ne sono 708. I loro 1,8 trilioni di dollari di aumento della ricchezza in soli in 17 mesi, che non saranno tassati a meno che non vendano i loro beni, coprirebbero più della metà del pacchetto di investimenti da 3,5 trilioni in 10 anni voluto da Biden.
L’aumento delle ricchezze dei miliardari negli ultimi 17 mesi è tanto più inquietante se confrontata con l’impatto devastante del coronavirus sui lavoratori. Oltre 86 milioni di americani hanno perso il lavoro, quasi 38 milioni si sono ammalati e oltre 625.000 sono morti a causa del virus.
Le proposte di investimento del presidente Biden contenute nella risoluzione di bilancio approvata dal Senato migliorerebbero la situazione delle famiglie statunitensi rendendo più abbordabili le assicurazioni private, darebbero la possibilità di coprire le prestazioni odontoiatriche, della vista e dell’udito; consentirebbero di aumentare i benefici dell’assistenza a lungo termine per permettersi servizi domiciliari e comunitari; abbasserebbero il costo dei farmaci da prescrizione dando a Medicare l’autorità di negoziare prezzi più bassi dei farmaci con le società farmaceutiche.
Gli investimenti proposti da Biden ridurrebbero i premi dell’assicurazione sanitaria per 9 milioni di persone, secondo la Casa Bianca. Il costo dell’estensione di questi sussidi è di 163 miliardi di dollari in 10 anni, secondo il Dipartimento del Tesoro. Ciò significa che l’aumento di 1,8 trilioni della ricchezza dei miliardari americani negli ultimi 17 mesi potrebbe pagare l’intero costo di 10 anni per rendere l’assistenza sanitaria più accessibile per 9 milioni di persone.
Mentre questi investimenti nell’assistenza sanitaria andrebbero a beneficio di milioni di americani e farebbero risparmiare denaro a lungo termine, la ricchezza in aumento dei miliardari avvantaggia pochi super ricchi. Questo perché l’attuale codice fiscale è pieno di scappatoie e agevolazioni speciali che consentono ai super ricchi di evitare di pagare la loro giusta quota di tasse.
A causa di una delle più grandi scappatoie del codice, l’aumento della ricchezza di cui godono i miliardari dell’1% più ricco della popolazione Usa, per i quali la crescita della ricchezza è la principale fonte di reddito, può non essere tassata per sempre. Lo status virtualmente esentasse della crescita della ricchezza miliardaria è stato evidenziato di recente da un rapporto di ProPublica. Si stima che i 25 miliardari più ricchi abbiano pagato in media solo il 3,4% della loro crescita della ricchezza in tasse federali sul reddito e che molti, tra cui Jeff Bezos (del valore di 188 miliardi di dollari il 17 agosto) ed Elon Musk (del valore di 175 miliardi di dollari), abbiamo pagato negli ultimi anni zero tasse federali sul reddito.
Anche quando è tassata, l’aliquota massima sul reddito da crescita della ricchezza è solo circa la metà di quella del reddito da salario: 20% contro il 37%. Biden vorrebbe mettere fine a questa iniquità.
Ecco i punti principali della riforma di Biden.
Tassare la ricchezza fiscale come il lavoro. Le persone con più di 1 milione di dollari all’anno di reddito dovranno pagare un’aliquota fiscale massima sulla vendita di azioni e altri beni che è la stessa dell’aliquota massima che i lavoratori pagano sui salari. Biden chiuderà anche una scappatoia che spesso consente ai ricchi di evitare di pagare le tasse sui guadagni degli investimenti per tutta la vita. Queste riforme raccolgono 325 miliardi di dollari.
Ripristinare la massima aliquota fiscale individuale al 39,6% e fermare l’elusione delle tasse da parte di ricchi imprenditori che vengono utilizzati per finanziare l’assistenza sanitaria. Queste due riforme insieme raccolgono 370 miliardi di dollari.
Repressione dell’evasione fiscale da parte dei ricchi, che raccoglierà 700 miliardi di dollari.
Aumentare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 28%, lasciandola ancora molto al di sotto dell’aliquota del 35% nel 2017. Le imposte sulle società sono in gran parte pagate dai proprietari delle società, il che significa che i miliardari-azionisti rappresentano l’1% più ricco della popolazione che possiede oltre la metà di tutte le azioni societarie. Questa riforma raccoglierà quasi 900 miliardi di dollari.
Limitare l’evasione fiscale delle società offshore eliminando gli incentivi all’esternalizzazione di posti di lavoro e trasferire i profitti ai paradisi fiscali. Questa riforma raccoglierà più di 1 trilione di dollari.
Un modo più diretto per tassare la ricchezza dei miliardari è tassare la ricchezza stessa invece che solo la sua crescita. Se l’imposta sul patrimonio proposta dalla senatrice Elizabeth Warren fosse stata in vigore nel 2020, i soli miliardari americani avrebbero pagato 114 miliardi di dollari per quell’anno e pagherebbero un totale stimato di 1,4 trilioni di dollari in 10 anni.
Gli ultimi sondaggi mostrano che gli americani di tutte le convinzioni politiche e in larga maggioranza credono che le grandi società debbano iniziare a pagare la loro giusta quota di tasse. Un sondaggio di giugno di Alg Research e Hart Research mostra che il 62% degli elettori sostiene gli investimenti da 4 trilioni proposti da Biden (all’epoca) in sanità, assistenza all’infanzia, istruzione, energia pulita e altro ancora, debbano essere pagati da tasse più elevate sui ricchi e sulle società.
C’è un’ultima considerazione da fare. Probabilmente se in Italia qualche leader politico proponesse il programma del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per far pagare ai ricchi e agli evasori la loro giusta quota di tasse, per far versare le imposte alle grandi imprese invece che alle piccole e medie e combattere la concorrenza sleale di chi le tasse non le paga, verrebbe accusato di essere un pericoloso sovversivo. Forse.