Era solo questione di tempo, ma ora – dopo la Svizzera e dopo Panama – nella lista degli Stati al centro di furti di dati bancari spunta il Lussemburgo. Il paese del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, già colpito due anni fa dallo scandalo LuxLeaks è l’oggetto di una nuova fuga di informazioni bancarie che potrebbe dare origine a inchieste fiscali e giudiziarie contro l’evasione fiscale internazionale in diversi paesi europei, tra i quali l’Italia.
Sotto la lente 160mila conti correnti in Lussemburgo
È stato il ministro delle Finanze della Renania del Nord-Westfalia, Norbert Walter-Borjans (nella foto qui sopra), ad annunciare venerdì 5 agosto di aver inviato ai governi di 19 paesi europei, tra i quali l’Italia, tre differenti archivi di dati relativi e presunti evasori fiscali. Il primo contiene le informazioni su circa 160mila conti bancari aperti in Lussemburgo.
La maggior parte dei conti, più di 50mila, riguarda persone residenti in Germania mentre altri 49.022 conti sono intestati a cittadini belgi e 42.540 a correntisti residenti in Francia. I dati, ha spiegato il ministro delle Finanze del Land tedesco, provengono da un hard disk consegnato gratuitamente da un anonimo whistleblower alle autorità fiscali della Renania del Nord-Westfalia.
Da dove proviene questa nuova lista? Per il momento c’è il più fitto mistero sull’origine dei dati. Le autorità tedesche non hanno rivelato quale sia la banca i cui archivi sono stati violati in Lussemburgo.
Documenti top secret di una grande banca europea
Un secondo archivio di dati in possesso del governo regionale tedesco riguarda i documenti interni di una “grande banca europea”. Si tratta di file che potrebbero fornire alle autorità fiscali di molti paesi europei degli “indizi su una possibile complicità in frode fiscale”, ha specificato il ministero delle Finanze della Renania del Nord-Westfalia.
Ma non finisce qui, perché le autorità francesi hanno trasmesso al Land tedesco alcuni dati che riguardano Fondazioni e società domiciliate in Svizzera ma che possono interessare le autorità fiscali di sette paesi. Si tratta di dati definiti “complementari” a quelli rivelati dal whistleblower italo-francese Hervé Falciani, all’origine dell’affaire SwissLeaks
Nuovi file della Lista Falciani
Falciani (nella foto), ex dipendente della Hsbc Private Bank di Ginevra aveva prelevato con l’aiuto di una rete di persone rimaste sconosciute l’intero archivio informatico della banca. Solo una parte di questi dati (relativa ai conti aperti a Ginevra) è stata rivelata nel febbraio 2015 dai giornali aderenti all’International consortium of investigative journalists. I file dei clienti che avevano conti bancari in Lussemburgo, a Montecarlo e in altre filiali della Hsbc Private Bank sono ancora segreti.
Ancora una volta il Land della Renania del Nord-Westfalia si pone all’avanguardia nel contrasto all’evasione fiscale internazionale. “La lotta all’evasione fiscale – ha affermato il ministro delle Finanze, Norbert Walter-Borjans – non deve avere confini. Questo è un messaggio agli evasori di tutto il mondo: il rischio di essere scoperti è sempre più grande”.
La lettera inviata a 27 paesi europei
Lo scorso aprile, Walter-Borjans aveva scritto una lettera ai suoi colleghi di 27 paesi europei per avvisarli che avrebbe trasmesso loro i file di dati su conti bancari di presunti evasori fiscali. «Caro ministro – esordiva la lettera – le autorità dello stato tedesco della Renania del Nord-Westfalia lavorano costantemente per combattere la frode fiscale. Nel loro lavoro gli investigatori anti-frode hanno appreso notizie che riguardano cittadini del suo stato…. che hanno depositato fondi considerevoli nelle banche svizzere».
I dati che Sono poi stati inviati agli altri paesi europei contengono informazioni sui depositi bancari di persone fisiche e di società per un ammontare totale di 101 miliardi di franchi svizzeri, circa 93 miliardi di euro. La decisione del ministro delle Finanze del Land tedesco era parte di un’iniziativa di coordinamento già avviata con la Grecia: lo scorso dicembre, infatti, la Germania aveva fornito alle autorità di Atene informazioni su conti aperti da cittadini greci in Svizzera per un totale di 4 miliardi di franchi.
Per quanto riguarda l’Italia i dati trasmessi dalle autorità del Land tedesco riguardavano conti bancari nei quali erano depositati alla data del 30 novembre 2008 circa 25,6 miliardi di franchi svizzeri (oltre 23,5 miliardi di euro).
Recuperati due miliardi di euro di imposte evase
I tedeschi fanno sul serio quando si tratta di lottare contro la grande evasione fiscale. A dicembre dello scorso anno il Land della Renania del Nord-Westfalia ha sborsato 5 milioni di euro per un Cd contenente dati bancari prelevati dalla Cassa di Risparmio del Lussemburgo: la cifra più alta mai spesa dal Land per mettere le mani su documenti riservati di istituti di credito. In questo caso il Cd conteneva informazioni su più di 50mila operazioni.
Una strategia – quella del pagamento delle informazioni – perseguita con costanza dalle autorità della Renania del Nord-Westfalia. Secondo il settimanale Der Spiegel, dal 2010 i tedeschi hanno scoperto 120mila evasori fiscali e hanno recuperato circa due miliardi di euro di imposte grazie all’acquisto di nove Cd contenenti informazioni prelevate da “gole profonde” all’interno delle banche.
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angelo.mincuzzi@ilsole24ore.com