Facebook, il dipendente mediano guadagna 198mila euro, 158mila a Google, 151mila a Netflix. E voi quanto guadagnate?

Quanto guadagnate nella vostra azienda? Qualunque sia la cifra, sappiate che la retribuzione mediana di un dipendente di Facebook è di 198.150 euro, quella di un lavoratore di Alphabet-Google è di 158.463 euro mentre a Netflix la busta paga mediana è di 151.070 euro e all’interno di PayPal si ferma a 57.878 euro. E adesso confrontate pure le vostre buste paga con quelle dei colossi del web.
Negli Stati Uniti una legge federale impone alle società quotate in Borsa di dichiarare la paga mediana dei dipendenti e di compararla con quella dei rispettivi amministratori delegati (o Ceo, come sono chiamati nei paesi anglosassoni). La retribuzione mediana è il punto esatto in cui metà dei lavoratori guadagna di più e metà guadagna di meno. La paga mediana non va confusa con la paga media, che si calcola facendo – appunto – una media tra tutte le retribuzioni dei dipendenti di un’azienda.
Ebbene, Kathleen Pender, editorialista del San Francisco Chronicle ha messo insieme i dati delle 40 società più importanti dell’area della Baia di San Francisco e su queste cifre ha imbastito alcuni ragionamenti.

Un concentrato di società a San Francisco

La San Francisco Bay Area, comunemente chiamata The Bay Area, è un’area metropolitana che circonda la Baia di San Francisco nella California settentrionale. In quest’area hanno sede alcune delle società incluse nella classifica Fortune 500, come Google, Apple, Hewlett Packard, Intel, eBay, Cisco Systems, Symantec, Oracle, Netflix, oppure Chevron Charles Schwab Corporation, Visa, Wells Fargo, Gap, Levi Strauss, Lockheed Martin. E ancora: Tesla, Bayer e Coca-Cola.
Tra le 40 maggiori società della Bay Area che hanno comunicato il salario mediano degli impiegati del 2017, il valore oscilla dai 4.429 euro all’anno della società di abbigliamento Gap ai quasi 200mila euro di Facebook. Il valore così basso registrato da Gap si spiega con il fatto che il suo dipendente che riceve la retribuzione mediana è un lavoratore part-time in Alabama, la cui retribuzione non è stata annualizzata e che la maggior parte dei dipendenti della società sono venditori. Se si confrontasse la retribuzione degli ingegneri informatici che lavorano all’interno di Gap con quelli di Facebook, le differenze non sarebbero così grandi. Ma la legge statunitense non richiede di comunicare questi dati.

Il divario tra Ceo e dipendenti

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Ciò che sorprende è la grande differenza tra le retribuzioni dei dipendenti mediani e quelli dei Ceo delle rispettive società.
Secondo i calcoli del San Francisco Chronicle, infatti, il Ceo di Gap, Arthur Peck, ha guadagnato nel 2017 ben 12,8 milioni di euro, cioè 2.900 volte più del dipendente mediano.
Il fondatore e Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, ha invece guadagnato “solo” 32 volte il suo dipendente mediano. Zuckerberg ha ricevuto uno stipendio di 82 centesimi di euro (1 dollaro) lo scorso anno e non ha ottenuto nuove stock grants (oltre ai 70 miliardi di dollari di azioni Facebook che già possiede). Il suo compenso di 7,2 milioni di euro (8,8 milioni di dollari) è legato principalmente alle spese per la sua sicurezza personale e all’utilizzo del jet privato.
Alphabet, la holding che controlla Google, ha dichiarato che il suo dipendente mediano ha guadagnato poco più di 158mila euro (197.274 dollari) l’anno scorso. Il suo Ceo e co-fondatore, Larry Page, ha invece portato a casa i suoi soliti 82 centesimi di euro (1 dollaro).
Tra le società tecnologiche, quella che registra il rapporto più alto tra i guadagni del suo numero uno e quelli del dipendente mediano è PayPal, società che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro tramite Internet. Il suo Ceo ha guadagnato 15,8 milioni di euro (19,2 milioni di dollari), cioè 274 volte la paga del suo dipendente mediano, che ha ricevuto nel 2017 meno di 58mila euro (70.228 dollari).
Netflix, il colosso della distribuzione di film e serie televisive su internet, registra invece un parametro di 133 a 1 tra la retribuzione del suo Ceo, pari a 20 milioni di euro (24,7 milioni di dollari) e la paga del lavoratore mediano, che è di 151mila euro (183.304 dollari).
Il rapporto più alto si registra all’interno del gruppo bancario Wells Fargo, dove la retribuzione mediana è di 49.817 euro (60.446 dollari) all’anno mentre il suo Ceo ha guadagnato 14,4 milioni di euro (17,5 milioni di dollari), cioè 291 volte il suo dipendente.

Il numero uno guadagna 150 volte i dipendenti

Il Congresso degli Stati Uniti ha imposto la divulgazione di questi dati nel Dodd-Frank Act, una legge approvata nel 2010 sulla scia della crisi finanziaria e della crescente indignazione per la ricchezza dell’1% privilegiato della popolazione. L’obiettivo era il cosiddetto “name and shame”, cioè far conoscere e mettere in imbarazzo le società dove le retribuzioni dei supermenager sono più elevate in rapporto a quelle dei dipendenti.
Negli Usa, a livello nazionale, il rapporto medio della retribuzione tra Ceo e dipendenti è di circa 150 a 1. Utilizzando altri dati, l’anno scorso l’Economic policy institute ha stimato che in media il compenso dei Ceo è stato 271 volte superiore rispetto alla retribuzione del lavoratore mediano nel 2016. Un dato in calo rispetto al ratio di 299 registrato nel 2014 ma lontano anni luce dal rapporto 20 a 1 del 1965 e dal rapporto 59 a 1 registrato nel 1989.
Nel 1992, per reazione alla crescita consistente dei compensi dei Ceo nel pieno di una recessione, la Securities and Exchange Commission (Sec) ordinò alle società quotate di iniziare a divulgare gli schemi di retribuzione dei loro top manager, in modo da renderli comprensibili agli azionisti.
Ma invece di contenere i compensi, i Ceo hanno iniziato a compararli con gli altri e hanno cominciato a equipararli a quelli di livello superiore. Il risultato è stato un balzo dei pacchetti di compensation dei supermanager americani.

Come si calcola la retribuzione mediana

Per determinare la retribuzione mediana – scrive il San Francisco Chronicle -, le aziende devono prima trovare un modo “ragionevole” per misurare la retribuzione, quindi applicarla coerentemente a tutti i dipendenti (eccetto il Ceo) per trovare l’uomo o la donna che sta nel mezzo, cioè il lavoratore mediano. Le aziende possono scegliere quali componenti della paga includere e quali escludere, entro limiti ragionevoli. La maggior parte delle aziende include lo stipendio base, gli straordinari, i bonus e le commissioni, ma escludono l’assicurazione sanitaria e i contributi 401 (k), cioè i piani della pensione complementare.
Le aziende che assegnano azioni o stock option limitate alla maggior parte dei dipendenti generalmente le includono, ma possono scegliere tra diversi modi per valutarle. Per trovare il dipendente medio, le aziende devono includere tutti i lavoratori a tempo pieno e part-time a una certa data.
Possono annualizzare le retribuzioni per i lavoratori che hanno lavorato un anno parziale, ma non possono convertire la retribuzione di un lavoratore a tempo parziale in un equivalente a tempo pieno. Non possono includere i lavoratori in outsourcing e possono escludere una parte limitata dei loro dipendenti all’estero.
Una volta identificato il lavoratore mediano, tutte le società devono calcolare il proprio compenso annuale nello stesso modo, utilizzando la stessa formula che devono utilizzare per calcolare la retribuzione dell’amministratore delegato.
Utilities e società finanziarie (incluse le banche) riportano i rapporti più bassi tra retribuzione del Ceo e stipendio del lavoratore mediano – 64 a 1 e 68 a 1, rispettivamente – a livello nazionale.
Wells Fargo ha pubblicato un rapporto molto più alto, 291 a 1, ma le altre società finanziarie della Bay Area sono più basse: 146 a 1 a Charles Schwab, 66 a 1 a First Republic Bank e 46 a 1 a Silicon Valley Bank.
I rapporti delle società tecnologiche a livello nazionale sono dell’ordine di 151 a 1, in linea con la media del settore. Ma le retribuzioni variano ampiamente, a seconda di quanto generose sono le società tecnologiche con le stock option.

angelo.mincuzzi@ilsole24ore.com

Twitter: @Angelo_Mincuzzi

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  • Angelo Mincuzzi |

    Mi spieghi meglio qual è la sua obiezione.

  • Ettore |

    Ma che articolo è…ma se ne vada in America!!!

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